Investitore o risparmiatore?
Gli italiani sono un popolo di risparmiatori. Basti pensare che, solo per avere un ordine di grandezza, la ricchezza delle famiglie italiane calcolata dalla Banca d’Italia al 30 settembre 2019 ammontava a 4.396 miliardi di euro, cioè quasi due volte il debito pubblico (pari a circa 2.409 miliardi).Si risparmia al fine di essere pronti a superare le fasi di difficoltà nel corso degli anni e per cercare di mantenere un livello di qualità della vita e dei consumi costante o, magari, tendenzialmente crescente nel tempo. Questo approccio si intreccia con le diverse esigenze che ognuno di noi sviluppa nel corso della propria vita e che può essere riassunto come il ciclo di vita dell’investitore: un arco temporale che si può dividere in una fase di accumulo e in una di decumulo.
Nella prima fase, che inizia quando si entra nel mondo del lavoro, si pensa soprattutto a divertirsi, perché c’è tutta una vita davanti: solo in seguito ci si preoccuperà di risparmiare. Tuttavia, alla luce del fatto che la pensione pubblica è destinata ad essere sempre più magra in futuro, pensare ad una pensione integrativa potrebbe rivelarsi una mossa intelligente. Basta versare infatti anche 50 euro al mese in un fondo pensione per accumulare, anno dopo anno, un capitale che, all’età pensionabile, consentirà di beneficiare di una rendita non indifferente. La stessa cosa vale per esempio per una polizza sulla salute che se stipulata in giovane età presenterà un costo notevolemnte inferiore rispetto al farlo in età già adulta.
Proseguendo nel ciclo di vita dell’investitore, dopo qualche anno si comincia a pensare a formare una famiglia. L’attenzione va a come finanziare l’acquisto della casa, quindi a come proteggerla, per poi dedicarsi ad accumulare un capitale per i figli e, successivamente, a preservare la salute del nucleo familiare.
Nell’età più adulta, invece, si pensa a consolidare il tenore di vita della famiglia e ad essere in grado di superare le eventuali incertezze sia sul fronte del lavoro che su quello della salute: una polizza LTC (long term care) per assicurare la non autosufficienza può essere una scelta oculata per evitare di pesare sui figli, come adoperarsi con risparmi aggiuntivi per prevenire future perdite di reddito da lavoro.
Quando poi ci si trova negli ultimi anni della vita lavorativa si inaugura la fase di decumulo, e può rivelarsi efficace pensare a come ottenere un reddito integrativo per potersi ritirare dal mondo del lavoro con tutte le risorse necessarie per soddisfare le proprie passioni: viaggi, vacanze, volontariato, solidarietà, ecc.
Nella fase finale del decumulo ci si dedica, infine, a preservare il patrimonio accumulato in tanti anni di risparmi e a pianificare la successione affinchè i sacrifici siano opportunamente ripartiti al fine di evitare eventuali dispersioni del patrimonio.
Ripercorrendo questo ciclo di vita dell’investitore, si comprende come sia importante adottare una corretta pianificazione finanziaria. Non basta infatti accumulare i risparmi mese dopo mese, anno dopo anno, ma è indispensabile anche farlo avendo precisi obiettivi da raggiungere, un orizzonte di tempo adeguato per cogliere i frutti dell’investimento e un rigoroso programma di risparmi da rispettare nel tempo.
Un percorso meticoloso che non può essere improvvisato e che spesso necessita della guida di un consulente finanziario di fiducia, insieme al quale pianificare gli obiettivi e gli strumenti d’investimento più adeguati per raggiungerli nel tempo che ci siamo dati. Il consulente diventa un valido supporto per rispettare la ‘rotta’ anche durante le fasi di turbolenza dei mercati, quando potremmo essere tentanti di abbandonare ‘la nave’ causando il naufragio dei nostri risparmi.