Fondi comuni di investimento
I Fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari che raccolgono i risparmi di tanti investitori in un unico patrimonio che viene poi impiegato da gestori professionali per investire in molteplici attività quali azioni, obbligazioni, liquidità ed altri strumenti.L'investimento in un fondo comune risponde a due esigenze fondamentali:
- quella di garantire una diversificazione del portafoglio, grazie all’investimento in un paniere composto da molteplici strumenti finanziari, anche per il singolo investitore privato che potrebbe dispone di un patrimonio esiguo;
- e quella di affidare i risparmi ad operatori specializzati, che assicurano una elevata professionalità ed esperienza in materia di gestione dei risparmi.
Ad ogni investitore vengono riconosciute un certo numero di quote in base al patrimonio investito. Il valore di ogni quota, generalmente calcolato su base quotidiana, è dato dal patrimonio del fondo diviso il numero delle quote stesse. L’intero patrimonio del fondo viene gestito nel rispetto di una serie di linee guida che ne definiscono la specializzazione e la strategia di investimento.
A tal proposito i fondi comuni possono essere classificati in base agli strumenti finanziari in portafoglio e agli obiettivi di rendimento e di rischio. Quelli meno rischiosi sono i monetari (prevalentemente investiti in strumenti di liquidità), quelli con un rischio superiore sono gli obbligazionari (di norma impiegati in titoli di stato e obbligazioni), i fondi con rischio ancora maggiore sono i bilanciati (che indicano la percentuale investita mediamente in azioni e in obbligazioni), mentre quelli con rischio massimo sono gli azionari (prevalentemente investiti in azioni): il rischio dei fondi flessibili può essere relativamente contenuto o molto alto in quanto si tratta di prodotti gestiti in modo dinamico senza indicazioni specifiche delle quote di titoli azionari e obbligazionari in portafoglio.
La struttura di un fondo comune è articolata in tre componenti, le cui rispettive attività sono vigilate dal Ministero dell'Economia, dalla Banca d'Italia e dalla Consob: la Società di Gestione del Risparmio (SGR), la Banca Depositaria, e i risparmiatori. La società di gestione esercita le funzioni di amministrazione ed investimento dei risparmi raccolti, mentre la banca depositaria garantisce il controllo dell'attività svolta dalla SGR e la custodia dei titoli in modo da assicurare che il patrimonio del fondo sia separato da quello della SGR e della banca che ha venduto le quote del fondo comune. Questo è un aspetto importante dei fondi comuni di investimento: il patrimonio del fondo è segregato rispetto a quello dell’intermediario che lo gestisce e questo significa che anche se il gestore dovesse fallire, il patrimonio del fondo non verrebbe comunque intaccato.
L'investimento può essere effettuato o con un versamento in unica soluzione (PIC) o attraverso Piani di Accumulo (PAC) e prevede un prospetto informativo, che deve rispettare le disposizioni stabilite dalla Consob. Nel prospetto devono essere indicate le informazioni relative alla società che propone l'investimento e le caratteristiche dell'investimento offerto.
I fondi comuni, infine, possono essere non armonizzati o armonizzati: questi ultimi possono essere venduti in qualsiasi paese dell'Unione Europea senza dover richiedere l'autorizzazione dell'autorità di vigilanza di ogni stato membro. Possono essere ad accumulazione dei proventi (qualora non distribuiscano i risultati di gestione agli investitori, che vengono automaticamente reinvestiti nel fondo e capitalizzati nel tempo) oppure a distribuzione dei proventi (quando consentono al risparmiatore di scegliere tra l'incasso della cedola o il suo reinvestimento immediato).