Come evitare le decisioni emotive
È necessario distinguere tra economia reale e finanza. L’insieme delle merci, dei terreni, degli immobili, delle fabbriche rientra nell’economia reale. Le azioni, le obbligazioni, i titoli di stato, gli strumenti di liquidità, gli OICR e gli strumenti derivati fanno parte dei mercati finanziari.Nell’economia reale, le imprese produttive ricercano risorse per poter effettuare investimenti in apparecchiature, tecnologia e risorse umane. Nei mercati finanziari, gli investitori ricercano opportunità per ricavare rendimento. I risparmi vengono quindi introdotti dal sistema finanziario nel circuito dell’economia reale come investimento per le attività commerciali e per la produzione per poi ritornare agli investitori sotto forma di capitale maggiorato dai guadagni ottenuti dall’economia reale, dai dividendi delle società e dagli interessi sui prestiti erogati. In questo modo l’economia reale ottiene il supporto indispensabile alla creazione di valore e di innovazione, mentre la finanza ricava un rendimento del capitale investito.
Peccato che questa equazione di base non è sempre riflessa in modo coerente nei prezzi di Borsa. Questo possibile disallineamento tra economia reale e prezzi di mercato, trova una importante spiegazione nel fatto che le quotazioni di Borsa fotografano (o cercano di farlo) la situazione più probabile che ci sarà nell’economia reale nei prossimi 6-12 mesi. I dati macro-economici che vengono pubblicati oggi si riferiscono, nel migliore dei casi all’ultimo mese (se non, addirittura, al trimestre precedente), mentre i prezzi di mercato incorporano lo scenario che gli analisti prospettano entro il prossimo anno, sia esso positivo piuttosto che negativo.
Si acquistano dei titoli sui mercati finanziari nella convinzione che possano rivalutarsi nel tempo, oppure, viceversa, si vendono,convinti che i prezzi siano destinati a scendere. Ma questo comporta assumere posizioni su eventi futuri probabili, ma non certi e finisce per determinare il divario tra il valore dell’economia reale e le valutazione di Borsa. Quando si creano eccessive aspettative rispetto a quello che poi effettivamente si realizza o, peggio ancora, rispetto ai fondamentali (in particolare al rapporto prezzo/ utili e al rapporto prezzo/ patrimonio netto) si possono formare bolle speculative. Al contrario, quando le valutazioni di mercato sono talmente sacrificate da incorporare i peggiori scenari futuri immaginabili (mentre il rapporto prezzo/ utili e prezzo/ patrimonio netto scendono ai minimi) si creano opportunità di investimento ottimali a medio-lungo termine.
Gli investitori devono essere consapevoli di questo "binario temporale differenziato" tra economia reale e prezzi di mercato per posizionarsi correttamente. Tradotto in pratica significa evitare decisioni emotive sia nelle fasi rialziste (quando gli indici salgono mentre le valutazioni potrebbero risultare esagerate) e sia, soprattutto, nelle fasi ribassiste (quando i prezzi di Borsa incorporano scenari futuri eccessivamente pessimistici).
Una fermezza non facile da mantenere ma che può essere assunta insieme ad un consulente finanziario di fiducia, in modo da adottare scelte di portafoglio coerenti con i nostri obiettivi e con il nostro personale grado di accettazione dei rischi.